mercoledì 30 gennaio 2008
SK SUNDAY RECORDINGS
STÖNER KEBAB in studio recording new one track for split on saturday...saty tuned!
martedì 29 gennaio 2008
STÖNER KEBAB sign in USA
Yes man, guys from SK will be on a 7" split on COLOUR SOUND RECORDINGS (crazy man from LA OTRACINA ADAM KRINEY!!!) more news soon....
PS: yes i take posters from gigposters.com....i'll leave it
giovedì 17 gennaio 2008
THERE'S NOTHING NEW UNDER THE SUN
COSMOTRON was so great! Thank you CAPTAIN for this awesome night. Cosmotron open act for PETER PAN SPEEDROCK (amazing rock band from Netherland) and thay kick ass!
Anyone remember DISQUIETED BY? They are writing new stuff...stay tuned!
What i hear in these days - FLOWER OF SCOTLAND (not official anthem for SCOTLAND)
Anyone remember DISQUIETED BY? They are writing new stuff...stay tuned!
What i hear in these days - FLOWER OF SCOTLAND (not official anthem for SCOTLAND)
venerdì 11 gennaio 2008
martedì 8 gennaio 2008
ANYONE KNOWS FRANCE? (still reviews for IMBER VVLGI)
from desert-rock.com
"Les animateurs de ces pages ont trouvé leur maître car au niveau du jeu de mot bien pourri ; le collectif transalpin place la barre assez haut…N’allez pas pour autant penser que c’est une bande de joyeux guignols qui s’adonne à de la musique légère et humoristique. Pour ce second effort, ces lascars nous proposent une seule et unique plage assez déconcertante.Le titre composant cette plaque s’étire sur trente-trois minutes et trente-trois secondes. Il s’agit d’un long morceau alambiqué de stoner bien lourd lorgnant par moments vers le doom lorsque le tempo ralenti et parsemé de compositions assez traditionnelles ainsi que de plans bien barrés. Les samples composés de bruits d’ambiance pour l’essentiel se calent parfois sur ce titre épique qui envoie bien la sauce dans sa globalité. La section rythmique fait dans le sobre et l’efficace et c’est certainement elle qui rapproche ce groupe du doom car pour le reste on navigue en terres beaucoup plus légères avec des riffs saturés bien rentre-dedans. Les enchaînements entre les différentes parties de cette galette sont assurés avec brio et on est loin du morceau conceptuel duquel on aurait de la peine à sortir.Bourrin dans certaines de ces attaques, ce cd devrait ravir les fans de Matt Pike qui y trouveront leur compte en matière de plans guerriers qui attaquent bille-en-tête. Si certains instants font dans le bien gras, la fin lorgne du côté du bon vieux fuzz de derrière les fagots et c’est cette partie, sur laquelle apparaît de l’harmonica pour la deuxième fois du disque, qui m’a le plus touché.Les partitions vocales explorent quant à elles des registres variés : chants en solo, refrains repris en choeur et textes parlés se succèdent tout au long de ce titre amphigourique. Une mention spéciale à l’artwork particulièrement abouti de cet ovni musical."
"Les animateurs de ces pages ont trouvé leur maître car au niveau du jeu de mot bien pourri ; le collectif transalpin place la barre assez haut…N’allez pas pour autant penser que c’est une bande de joyeux guignols qui s’adonne à de la musique légère et humoristique. Pour ce second effort, ces lascars nous proposent une seule et unique plage assez déconcertante.Le titre composant cette plaque s’étire sur trente-trois minutes et trente-trois secondes. Il s’agit d’un long morceau alambiqué de stoner bien lourd lorgnant par moments vers le doom lorsque le tempo ralenti et parsemé de compositions assez traditionnelles ainsi que de plans bien barrés. Les samples composés de bruits d’ambiance pour l’essentiel se calent parfois sur ce titre épique qui envoie bien la sauce dans sa globalité. La section rythmique fait dans le sobre et l’efficace et c’est certainement elle qui rapproche ce groupe du doom car pour le reste on navigue en terres beaucoup plus légères avec des riffs saturés bien rentre-dedans. Les enchaînements entre les différentes parties de cette galette sont assurés avec brio et on est loin du morceau conceptuel duquel on aurait de la peine à sortir.Bourrin dans certaines de ces attaques, ce cd devrait ravir les fans de Matt Pike qui y trouveront leur compte en matière de plans guerriers qui attaquent bille-en-tête. Si certains instants font dans le bien gras, la fin lorgne du côté du bon vieux fuzz de derrière les fagots et c’est cette partie, sur laquelle apparaît de l’harmonica pour la deuxième fois du disque, qui m’a le plus touché.Les partitions vocales explorent quant à elles des registres variés : chants en solo, refrains repris en choeur et textes parlés se succèdent tout au long de ce titre amphigourique. Une mention spéciale à l’artwork particulièrement abouti de cet ovni musical."
NON SO COME SI FA A CAMBIARE DATA PER CUI VI DICO CHE QUESTA COSA LA SCRIVO GIOVEDI 10 GENNAIO
Soon new t-shirt available from DUFRESNE RECORDS with GO PAGAN logo. Call us for price and shiiping.
COSMOTRON Vs MATHIANS
Check new stuff from COSMOTRON (myspace.com/wearecosmotron) Doretti strikes again with a new side project. These (older) kids blown away...good sounds and good quality recordings...check them on their space and soon (may be ) on DUIFRESNE.
MATHIANS are wtiting new stuff for their new album. New Line up, Mr X from UR join on the monolithic guitar. New drummer will join soon the band.
MATHIANS are wtiting new stuff for their new album. New Line up, Mr X from UR join on the monolithic guitar. New drummer will join soon the band.
STILL REVIEWS on AUDIODROME.IT
'CAUSE IT'S NOT A FUCKIN DEMO SELF PRODUCT, you bastard webwritersofthisdick:
"A poca distanza dall’ep di esordio, tornano sulle nostre tavole gli Stoner Kebab, con un’ondata di distorsione e schifezze varie della durata di trentatrè minuti, stavolta in un’unica traccia.
Il monolite si presenta con un packaging di tutto rispetto: sovra-copertina di cartone, libretto con un complicato disegno nella miglior tradizione psichedelica, e in aggiunta abbiamo anche una specie di cartoncino con stampigliate dodici figurine rappresentanti un po’ di tutto, dalla foglia dell’erba che tanto bene fa alla musica, fino a una tarantola e alla birra Moretti. L’artwork quindi non lascia assolutamente a desiderare, gli Stoner Kebab dimostrano di avere fantasia da vendere: anche senza spendere milioni sanno come far felici gli ascoltatori.Una volta inserito il disco nel lettore si può subito notare come la band sia cresciuta molto rispetto a Chapter Zero. Lo stile vario che faceva apparire troppo disunito il disco d’esordio viene qua impastato a dovere nell’unica traccia di Imber Vulgi, rendendo così più coerenti i cambi d’atmosfera e d’umore. La musica del gruppo si dipana in modo organico, sviluppandosi ed evolvendo ogni situazione nella successiva, senza bruschi salti che potrebbero far storcere il naso.Si parte distorsione in resta, per poi rallentare, schiarirsi le idee, ritornare a pestare sugli strumenti e soffermarsi di nuovo presso un laghetto acido e violaceo. Quello degli Stoner Kebab è un universo vivo, in movimento, riesce ad alternare senza soluzione di continuità le sfuriate stoner memori di Kyuss e Black Sabbath alle divagazioni psichedeliche che richiamano sia Greatful Dead che Monster Magnet, trovando nuove soluzioni e senza mai ripetersi. Se il primo riferimento che salta in mente sono gli Sleep di Jerusalem, è meglio dimenticarli subito: gli Stoner Kebab hanno un occhio decisamente puntato verso la melodia, che per quanto strana, dissonante o distorta, rende comunque l’ascolto più agevole e meno doloroso rispetto al massacro degli Sleep.Sul finale fanno la loro comparsa anche sonorità southern, grazie a un’armonica utilizzata per chiudere in modo particolarmente riuscito il disco. Dopo la mezz’ora di trip causato dagli Stoner Kebab non si può che essere soddisfatti e chiedere il bis.
Una delle migliori realtà italiane, che conferma la propria raggiunta maturità."
A cura di: Alberto Trentanni [alberto.trentanni@audiodrome.it]
"A poca distanza dall’ep di esordio, tornano sulle nostre tavole gli Stoner Kebab, con un’ondata di distorsione e schifezze varie della durata di trentatrè minuti, stavolta in un’unica traccia.
Il monolite si presenta con un packaging di tutto rispetto: sovra-copertina di cartone, libretto con un complicato disegno nella miglior tradizione psichedelica, e in aggiunta abbiamo anche una specie di cartoncino con stampigliate dodici figurine rappresentanti un po’ di tutto, dalla foglia dell’erba che tanto bene fa alla musica, fino a una tarantola e alla birra Moretti. L’artwork quindi non lascia assolutamente a desiderare, gli Stoner Kebab dimostrano di avere fantasia da vendere: anche senza spendere milioni sanno come far felici gli ascoltatori.Una volta inserito il disco nel lettore si può subito notare come la band sia cresciuta molto rispetto a Chapter Zero. Lo stile vario che faceva apparire troppo disunito il disco d’esordio viene qua impastato a dovere nell’unica traccia di Imber Vulgi, rendendo così più coerenti i cambi d’atmosfera e d’umore. La musica del gruppo si dipana in modo organico, sviluppandosi ed evolvendo ogni situazione nella successiva, senza bruschi salti che potrebbero far storcere il naso.Si parte distorsione in resta, per poi rallentare, schiarirsi le idee, ritornare a pestare sugli strumenti e soffermarsi di nuovo presso un laghetto acido e violaceo. Quello degli Stoner Kebab è un universo vivo, in movimento, riesce ad alternare senza soluzione di continuità le sfuriate stoner memori di Kyuss e Black Sabbath alle divagazioni psichedeliche che richiamano sia Greatful Dead che Monster Magnet, trovando nuove soluzioni e senza mai ripetersi. Se il primo riferimento che salta in mente sono gli Sleep di Jerusalem, è meglio dimenticarli subito: gli Stoner Kebab hanno un occhio decisamente puntato verso la melodia, che per quanto strana, dissonante o distorta, rende comunque l’ascolto più agevole e meno doloroso rispetto al massacro degli Sleep.Sul finale fanno la loro comparsa anche sonorità southern, grazie a un’armonica utilizzata per chiudere in modo particolarmente riuscito il disco. Dopo la mezz’ora di trip causato dagli Stoner Kebab non si può che essere soddisfatti e chiedere il bis.
Una delle migliori realtà italiane, che conferma la propria raggiunta maturità."
A cura di: Alberto Trentanni [alberto.trentanni@audiodrome.it]
NO MORE (mr nice guy).....
new site for new year, anyone knows about new project COSMOTRON & GHOST EMPIRE...stay (down) tuned, IMBER VVLGI still available suite monolithic transmission for more 30 minutes (myspace.com/stonerkebab) or call us (downtuned@alice.it)
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